lunedì 19 dicembre 2011

Democrazia diretta, comunismo ed anarchia cosa le accomuna e cosa le divide

 Analogie e differenze tra i termini democrazia diretta, anarchia, comunismo ? Provo a rispondere in maniera sintetica.


Per farlo bisogna tenere conto di 3 elementi:
1- chi prende le decisioni politiche
2- come si prendono le decisioni politiche
3- il rapporto con i beni e le cose (lato politico-economico)


Democrazia diretta
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1) il popolo prende le decisioni, questo significa che alcuni soggetti possono essere esclusi (per es. nella democrazia diretta greca le donne non potevano votare)


2) direttamente votando sugli argomenti previsti all'ordine del giorno


3) non è previsto niente a priori. Potrebbe non esserci uno Stato e quindi viene a perdere il discorso delle cose pubbliche e private.


Anarchia
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1) Tutti. Nessuno può essere escluso dalle decisioni.
2) Società basata sul dialogo. Non è detto che il voto sia lo strumento per prendere le decisioni. E' l'unanimità che assicura che una qualsivoglia decisione politica diventi realtà dei fatti.
Alcuni gruppi anarchici utilizzano la maggioranza dei 2/3 ... questo però va un po' contro ai principi anarchici.
3) La proprietà è un furto perchè nega il possesso agli altri. Nessun bene appartiene a qualcuno. Autogestione delle risorse esistenti e dei processi produttivi: autoproduzione individuale e collettiva.
L'economia non è programmata perchè non esiste un organo centrale che decide per tutti.
Si tratta di un'economia di auto-sussistenza che non garantisce benessere, ma sopravvivenza. I beni materiali sono considerati "illusori" e si tende a soddisfare solo i bisogni strettamente necessari alla vita.


Comunismo (sovietico:leninismo e stalinismo)
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1) il popolo prende le decisioni, questo significa che alcuni soggetti possono essere esclusi Come anche nelle nostre democrazie, chi commette reati (passato in giudicato) non può farsi eleggere e votare.
2) per rappresentanza come nelle nostre democrazie, non è un mistero che loro si autodefinissero "democrazie" a loro volta.


Ovviamente non esistevano sistemi partitici, ma semplicemente 1 partito con tanti rappresentanti.


Il partito è lo Stato e lo Stato è il partito. 


Il sistema leninista e staliniano erano nemici del parlamentarismo.


L'organo supremo era il Comitato centrale il quale stabilisce l'ordine del giorno dell'assemblea parlamentare, delibera sulle leggi più importanti, propone all'assemblea le nomine ecc. Il comitato centrale, inoltre, avvalendosi dell'apparato posto alle sue dipendenze, esercita una funzione di controllo non solo sugli organi del partito ma anche su quelli dello stato.


Il comitato centrale è essenzialmente organo del partito e dello Stato.
Corrisponde ai consigli nazionali dei partiti italiani.


Esisteva il parlamento, ma si trova a ratificare le decisioni assunte nel comitato centrale.


Alla base ci stavano i kolkoz ("fattorie collettive") e i sovkoz ("fattorie sovietiche"): il popolo.


Il popolo votava il comitato centrale e il parlamento. Il comitato centrale votava il Politburo (Ufficio Politico) e il Segretario Generale (la più alta carica del partito e dello Stato).


Il Segretario Generale era il nostro Primo Ministro (organo esecutivo).
Il Parlamento ed il comitato centrale gli organi legislativi.


Il comitato centrale era l'organo centrale del partito e dello Stato, di raccordo tra popolo e potere politico.
Svolgeva anche funzioni di controllo e di pubblicità (propaganda?) nei confronti dell'opinione pubblica.


3) Non esiste la proprietà privata. L'economia è programmata: la produzione di beni e servizi rispetta un piano pluriennale fatto per decidere il lavoro necessario a dar da mangiare a tutti e garantire il benessere. Lo Stato si preoccupa di valutare ogni persona per assegnargli il ruolo (quale lavoro) nella società.
Non esiste disoccupazione.
Tutta la vita economica individuale (spese assicurazione, salute...) era tutta a carico dello Stato il quale metteva tutto in conto nel piano economico

Stefano

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