Dal giorno dopo che
è stata approvata l’attuale legge elettorale è stata perennemente contestata e
denigrata da tutte le forze politiche in primis dal suo stesso promulgatore.
Nonostante ciò sappiamo tutti che con essa si son svolte le ultime elezioni ed
ora ne stiamo ancora pagando le conseguenze. Per far si che qualcosa cambiasse
visto che la maggior parte dei partiti latitavano al riguardo alcuni cittadini
coadiuvati da un gruppo parlamentare hanno raccolto le firme per abrogare
tramite referendum tal porcata. Il problema che si è venuto a creare e che ha
fatto desistere molti di aiutar tal raccolta di firme è data dal fatto che
tolta questa si tornerebbe alla precedente Legge la quale non è affatto
migliore . Allora che fare? Innanzitutto leggiamo le 2 leggi e vediamo di
scorgerne le eventuali differenze e
mancanze.
Porcellum
La legge elettorale vigente, chiamata anche
"porcellum", prevede il ritorno al sistema proporzionale, PERO' CON
PREMIO DI MAGGIORANZA (nel senso che una minoranza, che
ottiene anche un solo voto più della coalizione concorrente, diventa
maggioranza assoluta!), senza indicazione della preferenza e
con l’abolizione del collegi, i seggi vengono quindi attribuiti secondo
l'ordine di presentazione dei candidati nelle liste deciso dai partiti. Questo
premio di maggioranza vanifica e contraddice il sistema proporzionale, che
prevede per ogni partito una rappresentanza proporzionale ai voti ricevuti.
Ecco perché il "porcellum" non può essere definita una legge
proporzionale: in realtà è proporzionale solo per chi perde, ma è
ultramaggioritaria per chi vince, anche se vince solo per pochi voti di scarto.
Ecco
le principali caratteristiche di questa legge:
-Liste dei candidati bloccate e ordine deciso dai partiti.
-Si vota solo il partito, non si vota il candidato.
-I candidati sono eletti nell'ordine di iscrizione in
lista, in base al numero di voti preso dal partito.
-Previsto il premio di maggioranza alla Camera.
-Al Senato c'è il premio di maggioranza su base regionale.
-Deposito del programma elettorale e del nome del capo della
singola forza politica oppure della coalizione.
Per la Camera dei deputati
Per l’elezione dei rappresentanti della Camera è ora in vigore
il sistema proporzionale CON PREMIO DI MAGGIORANZA SENZA SOGLIA. Questo
vuol dire che la coalizione di liste, o la singola lista, che
conquista la maggior quota di voti a livello nazionale, anche se non ha
ottenuto la maggioranza assoluta ed è quindi una minoranza, ottiene un premio,
che le consente di arrivare al 53,8%, cioè a un'ampia maggioranza dei
deputati.
Per intenderci, se il Partito X prende il 30% dei voti e il
partito Y (secondo classificato) ne prende il 29%, il partito X ottiene il
53,8% e quello Y resta al 29!
Anche al Senato c'è il premio di maggioranza, ma su base
regionale, con effetti meno evidenti.
Per il Senato della Repubblica
Per l’elezione dei rappresentanti del Senato è ora in vigore
il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Questo premio è
attribuito su base regionale alla singola lista o alla coalizione di liste che
ottiene un maggior numero di voti.
Lo sbarramento al 4%
Al partito o alla lista che non raggiunge il 4% dei voti non
viene assegnato alcun seggio alla Camera. Per le liste in coalizione invece è
in vigore lo sbarramento al 2%.
Quindi se non fai parte di una coalizione, per entrare in
parlamento hai bisogno del doppio dei voti. Al Senato addirittura questo scarto
aumenta: se sei in coalizione ti basta il 3% per essere eletto, se non sei in
coalizione ti serve l'8%!
ALTRI DETTAGLI
Assegnazione dei seggi in modo proporzionale nelle circoscrizioni
L’attuale legge elettorale prevede la candidatura multipla sia
per la Camera dei Deputati che per il Senato. Questo vuol
dire che un candidato si può presentare agli elettori in alcune o in tutte le
circoscrizioni. Ad es. Berlusconi si presenta come capolista in tutte le
circoscrizioni, risulta eletto ma poi cede il posto a chi lo segue nella lista.
I seggi vengono infatti attribuiti alle liste secondo l'ordine di presentazione
dei candidati (tranne in un caso: quello dei dodici deputati e dei senatori
eletti, con sistema proporzionale e possibilità di voto di preferenza, dai
cittadini italiani residenti all'estero per la circoscrizione Estero).
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Mattarellum
Con il vecchio “Mattarellum”, si punta a ripristinare il sistema che prevedeva che il 75% dei seggi fossero attribuiti
attraverso il maggioritario uninominale a turno unico, ripartendo il restante
25% secondo un criterio proporzionale fra le liste che avessero raccolto almeno
il 4% dei voti.
La presentazione delle candidature nei collegi uninominali è
fatta per singoli candidati, che devono però collegarsi almeno ad una lista che
concorre nella circoscrizione alla quota proporzionale.
E' ammesso il collegamento con più liste. Nessuno può essere
candidato in più collegi, anche se in circoscrizioni diverse, ne può essere
candidato contemporaneamente per la Camera e per il Senato.
E' ammesso invece che i candidati nei collegi siano inclusi in
una delle liste della stessa o di altre circoscrizioni, fino ad un massimo di
tre.
Con le candidature plurime attraverso
l'intricato meccanismo dello “scorporo” , i candidati sconfitti nei collegi
uninominali potevano accedere in Parlamento con il “paracadute” del
proporzionale.
I principali obiettivi erano: il miglioramento della
qualità dei politici, da ottenersi attraverso il rapporto più stretto tra
eletti e elettori indotto dal sistema dei collegi uninominali; la formazione di
partiti o coalizioni più ampie, che prima delle elezioni si confrontassero su
chiari programmi alternativi, consentendo dunque l’alternanza di
governo; il rafforzamento della governabilità del sistema, attraverso la riduzione
della frammentazione dei partiti rappresentati in parlamento.
Il “Mattarellum” non risolve il problema della governabilità, è
sufficiente, infatti, che si presentino tre poli, anziché due, e non è più
scontato l’ottenimento della maggioranza assoluta dei parlamentari da parte di
una coalizione.
Questo sistema, resta maggioritario e quindi stravolge il
principio democratico della rappresentanza. Quel 25% di proporzionale,
oltretutto vincolato al superamento del 4%, addolcisce appena la durezza di un
meccanismo che resta feroce nei confronti delle minoranze che non si accodano
ai principali schieramenti.
Peraltro, l’essere il sistema imperniato sui collegi uninominali
non solo consente forti rendite di posizione a formazioni con base localistica,
ma alimenta il proliferare di un notabilato locale che agisce come elemento di
ulteriore dissolvenza dei partiti, accentuandone la trasformazione nel senso di
federazioni di comitati elettorali.
Per il Senato della Repubblica, invece, la formula adottata è più diretta e di
conseguenza meno complessa. Il
candidato, in primo luogo, poteva presentarsi anche senza l'appoggio di un
partito. Il 75% dei seggi veniva assegnato con le elezioni nei collegi
uninominali, mentre il restante 25% su base proporzionale non prevedeva lo
“scorporo”, bensì venivano sottratti i voti necessari all'elezione nei collegi
uninominali e si provvedeva al conteggio su base proporzionale.
L’attuale sistema elettorale è sicuramente
aberrante ma questa abnormità dal punto di vista politico-istituzionale non ha
suscitato particolare indignazione nel centro-sinistra almeno fino alla
sconfitta del 2008. Il Porcellum è in vigore nel nostro paese dal
dicembre 2005, ed è stato istituito dal governo Berlusconi. Il voto
prevede un sistema che limita le possibilità degli elettori di esprimere la
propria preferenza diretta sulla scelta del candidato eletto. È la coalizione o
la lista che decide chi far sedere in parlamento, assegnandogli un posto in
cima o in fondo alla lista.
Il vulnus al principio democratico è
evidentissimo giacché in tal modo si stravolge completamente il reale peso
elettorale degli schieramenti. Ma la scarsa garanzia di stabilità che il
Porcellum offre è la stessa del Mattarellum in quanto, anche questo sistema
promuove la trasformazione in senso bipolare del sistema, politico
istituzionale costringendo agli apparentamenti forzosi e alimenta il
trasformismo costringendo ad alleanze innaturali senza per questo
superare la frammentazione politica.
Con il Porcellum le
segreterie inseriscono, a loro piacimento, liste di deputati e senatori che poi
il cittadino dovrà avallare. Con il Mattarellum, le segreterie
inseriscono, a loro piacimento, i loro candidati collegio per collegio.
Per concludere, se l'obiettivo è quello di
riparare le storture del Porcellum, non è certo riproponendo il ritorno al
Mattarellum che i problemi possono essere risolti.
C'è sicuramente un'urgenza democratica e la
necessità di restituire agli elettori la possibilità di esprimersi senza
forzature e trucchi contabili in grado di annullare o ridurre la quota di
sovranità che spetta ad ogni singolo elettore.
Una testa, un voto.
Emilia