Cari amici, vicini e lontani, è passato più di un mese dall’ultima
mailing di Ambientevalsusa ed in questo periodo abbiamo voluto guardare la
vicenda TAV con il maggior distacco possibile. Volevamo capire meglio e forse
ci siamo riusciti.
Una serie ininterrotta di fatti si sono concatenati non
casualmente dopo l'esproprio dei terreni della Maddalena e la contemporanea
illegale occupazione di altre aree private nelle vicinanze del presunto
cantiere di sondaggio.
Innanzi tutto si è capito che lo stato colpisce i cittadini
senza pietà alla minima occasione, ma non lo fa per ciò che riguarda il TAV con
le organizzazioni economiche che agiscono illegalmente.
Lo stato non ha i soldi per mettere in sicurezza il paese,
parole del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli: “Per mettere
in sicurezza il territorio italiano servono 41 miliardi di euro, ma non ci sono
ne’ i soldi ne’ i tempi per tradurre gli eventuali investimenti in opere”;
lo Stato non paga più i danni per le calamità naturali La pubblicazione del
provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale è datata 17 maggio 2012, meno di 72 ore
prima del tremendo sisma che ha devastato l'Emilia Romagna; in base alla
riforma della Protezione Civile, d'ora in poi qualunque calamità naturale
è interamente a carico del
cittadino. In caso di terremoti, alluvioni, frane, tsunami, lo Stato
non paga i danni subiti dai contribuenti, gli stessi piallati
dall'Imu e da altre centinaia di tasse, le più recenti l’aumento della benzina e
dell’IVA.
Stime parziali della sola Coldiretti parlano
di danni nelle aree terremotate di oltre 3 miliardi di euro solo nel settore
agroalimentare.
Una parte di Italia sta crollando ma il governo si ostina a
spendere un mare di denaro per le grandi opere, le spese militari,
le parate, gli stipendi principeschi di parlamentari e di burocrati, tra cui il
commissario straordinario per la Torino-Lione Mario Virano, il presidente della
CIG Reiner Masera, il rappresentante per la provincia di Torino
nell’Osservatorio To-Ly Paolo Foietta e lo spropositato costi di sicurezza del
Fortino della Maddalena di Chiomonte che ormai ha raggiunto i costi
assimilabili alle campagne di guerra, pardon missioni di pace, dei nostri
soldati all’estero.
La ministra Fornero non ha neppure i soldi per le
pensioni, Monti richiama all’unità del paese, il presidente della Repubblica
ogni giorno ci rassicura che ce la faremo (chi ha scelto Monti?) e dulcis in
fundo la Cancellieri considera “la TAV madre di tutte le
preoccupazioni”.
Nessuna di queste autorità per fortuna è ancora riuscita a
collegare il terremoto con il movimento No Tav.
Se al posto di Monti ci fosse il signor Spiaggi che cosa
farebbe?
- Fermerebbe l’acquisto degli F-35 e rinvierebbe la parata del 2 giugno;
- istituirebbe lo scudo fiscale sui capitali esportati
illegalmente, applicando un’aliquota seria come fanno Germania ed Inghilterra;
- si attiverebbe per una patrimoniale sui grandi possedimenti,
riducendo contemporaneamente il carico fiscale sul costo del lavoro;
- diminuirebbe i costi della politica e vieterebbe il gioco
d’azzardo, proprio come quando l’Italia era ancora un paese sano.
Non serve
aggiungere che un governo serio eviterebbe opere inutili e per quelle utili,
prima di realizzarle ne verificherebbe attentamente i costi. Per quanto riguarda
il costo della Torino-Lione che assumerebbe valori record, indebitando
ulteriormente le finanze pubbliche, è chiaro che risulterebbe l’infrastruttura
più inutile d’Europa e strategicamente utile soltanto agli arraffoni.
E’ chiaro che la Torino Lyon non è altro che il paradigma di
tante enormi ruberie che andrebbero riconosciute e perseguite. Fermiamo la
truffa del TAV e sarà più facile agire anche sulle altre. Chi ha responsabilità
nel fallimento del sistema vada a casa, lasciando un po' di spazio a delle
facce nuove.
DICIAMOCELO, far peggio di chi li ha governato negli ultimi anni
non sarebbe davvero semplice!
IL CAMBIAMENTO HA BISOGNO DI OGNUNO DI NOI.
La redazione: Ambiente Valsusa
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