sabato 17 dicembre 2011

La conoscenza della realtà



“L’uomo impara dalla Storia…
… che l’uomo non impara nulla dalla Storia.”
Qualcuno sostiene che questo apoftegma l’abbia scritto Hegel. In Germania ( “Die Geschichte lehrt die Menschen, daß die Geschichte die Menschen nichts lehrt” ) lo attribuiscono invece a Gandhi. Nella sua sostanza contiene una profonda verità.
Per esempio, pensiamo a quell’imperante luogo comune che domina di questi tempi in relazione alla Rete. Molti dicono che, a causa della intrinseca portata rivoluzionaria, può essere capita soltanto da chi è nuovo, radicalmente nuovo, totalmente nuovo. E per questo – se la si vuol comprendere in tutte le sue implicazioni di carattere sociali, antropologico, politico ecc. – non serve guardare il passato. Ciò che è vecchio, di fronte a tanta novità, è inutile. Bisogna invece dare ascolto ai guru della modernità e alle loro Rivelazioni. Loro sì che capiscono che cosa sta accadendo. E se quelli ( forse non proprio tutti, a ben vedere ) dicono che il Web è diverso, che è intrinsecamente democratico, che permette a chiunque di confrontarsi su un piano di parità con chiunque altro purché non sia ostacolato daldigital divide, ebbene, allora deve essere proprio così. Nello spazio virtuale libero dove siamo tutti uguali – uguali nella fondamentale funzione del “comunicare le notizie” – la Verità presto o tardi si affermerà irresistibile (e di questo sono prova le “primavere arabe”) L’opinione pubblica potrà sempre più distinguere il Giusto dall’Ingiusto, il Bene dal Male, la Libertà dall’Asservimento. Il diffondersi universale della Rete – a loro dire – toglierà la maschera alle dittature, e tutte dimostreranno la loro infamia. E questo ancor più quando la “comunità internazionale” avrà creato il sistema ( a cui sta lavorando ) con il quale gli oppositori alle dittature potranno navigare in forma anonima e informare il mondo su cosa accade per davvero nei loro Paesi, allora il Falso e il Mendace spariranno. Trionferà la Conoscenza della Realtà per quale essa è, senza più filtri, senza più imbrogli.
Ebbene, non è così. Quello che noi vediamo della Rete – se non usiamo il cervello – è soltanto la schiuma di superficie. Sotto le bollicine – come sempre – si nascondono Verità e Falsità, Giustizia e Ingiustizia, Uguaglianza e Disuguaglianza. Non è il mezzo che ci permette di distinguere tra il Bene e il Male ma soltanto la nostra testa…
E’ proprio vero, la Storia non insegna nulla.
(*) Schiuma: “Formazione instabile di bolle d’aria sulla superficie di un liquido, specie se sottoposto ad agitazione o bollitura” ( Devoto-Oli ) da non confondersi con spuma, “Aggregato soffice e vaporoso di bollicine d’aria” (ibidem), di cui non condivide il senso figurato di “parte più spregevole di una categoria o di un ambiente”.



Siamo stanchi di diventare giovani seri,
o contenti per forza, o criminali, o nevrotici:
vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere,

ignorare.
Non vogliamo essere subito già così senza sogni.



Pier Paolo Pasolini

GABER Non insegnate ai bambini



Non insegnate la vostra morale: è così stanca e malata potrebbe far male forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa coscienza.
Non elogiate il pensiero che è sempre più raro, non indicate per loro una via conosciuta, ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.
Giro giro tondo cambia il mondo.
Non insegnate ai bambini, non divulgate illusioni sociali, non gli riempite il futuro di vecchi ideali: l’unica cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra cultura.

Non esaltate il talento che è sempre più spento non li avviate al bel canto, al teatro, alla danza, ma se proprio volete raccontategli il sogno di un’antica speranza.
Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore il resto è niente.
Giro giro tondo cambia il mondo. Giro giro tondo cambia il mondo.
Vorrei aggiungere qualcosa ma le parole di Giorgio Gaber mi pare abbiano detto tutto quello che era opportuno dire.
Il resto è silenzio.
Dobbiam ribaltare e scardinare ad uno ad uno gli ormai troppo competitivi punti di forza della nostra società e sottolineare la necessità di trovare in se stessi la risposta ai valori profondi dell’umanità, senza cedere alle lotte fratricide che la cultura occidentale ci impone, tra ricerche di nuovi talenti e lotte di classe ormai stantie.
E non può che concludersi il tutto con:”Date fiducia all’amore il resto è niente”
Inutile aggiungere altro, ho già scritto troppo, perchè è importante solo l’amore, il resto è niente…

Stefano