lunedì 2 gennaio 2012

Da una partigiana a tutte le donne

IO DONNA SOLDATO




Che ne è stato della nostra guerra,
della donna soldato
che ha combattuto lassù,
fra le montagne?.
Nulla. Freddi sentieri muti
solcano il verde e fuggono,
laggiù,
verso la valle.
Ma io non vedo e non sento
battiti di cuori in lotta.
L’oblio ha bruciato
anche i ricordi.
Li ha buttati nel fango
dei sentieri muti,
come mondezza.

Li ha relegati nei libri,
dai quali vengono divelte
intere pagine di Storia.
Avevamo ragione o torto?
Ho creduto fosse ragione
la mia, di donna soldato,
allorché combattevo il fascista
il tedesco invasore,
armati d’odio e di superbia folle?
Ho sbagliato forse?
Meglio restare, statue di cera,
ad aspettar che il fuoco del nemico
ci bruciasse dentro
l’alma e l’orgoglio?
Non lo ha detto anche Dio?:
porgi l’altra guancia, o uomo!
Ma non è giusto.
Non quando, passi d’uomini

pesanti come clave,
si abbattono sul capo di un popolo
che invoca solo libertà e pace
per la sua terra.

dai conflitti inutili,
dalle vecchie ciabatte riciclate.
Solo così, il frutto
del nostro ventre generoso,
potrà crescere.

Li ascolto, i tanti sapientoni,
detrattori di questo mio passato.
Io, donna soldato.
Li osservo, assisi sulle poltrone
del comando,
nuovi padroni, nuovi invasori
del mio presente.
Han le facce rugose, sono vecchi,
ma i loro sentimenti son gli stessi
di allora.
Costoro parlan di noi come di feccia,
così com’era un tempo
che io speravo, ormai finito.
Noi che abbiam mangiato fango
sui sentieri dei monti
mentre loro uccidevano innocenti
senza pietà.
Noi che abbiam patito torture e morte
nelle loro prigioni
che abbiamo imbracciato i fucili
solo per sete di libertà.
Io, donna non più soldato,
raccoglierò quelle pagine ingiallite,
lacerate e calpestate dagli stessi piedi,
pesanti come clave,
pagine che raccontano di giovani
obbligati alla guerra
per amore di pace.
Una pace che dobbiam difendere
coi denti,
strappar con forza dalle grinfie
di questi untori,
cui l’oblio degli uomini
senza memoria
ha consegnato le redini
del mondo.
Noi donne, portatrici di vita,
difendiamola, questa pace!
Proteggiamola dai profeti falsi

nella piena coscienza
del valore umano,
un dono troppo grande
per affidarlo, in ogni caso,
al crudele feticcio della guerra.

così


Non amo trincerarmi in un sorriso 
detesto chi non vince e chi non perde 
non credo nelle sacre istituzioni 
di gente che ha il potere e se ne serve 
giocattoli di carta in mano ai pazzi 
puntati su milioni di persone 
tu ascolti tutto e cerchi di capirmi 
finendo poi per fare confusione 
e dici che per te non sono in pace 
certo che almeno in questo mi conosci 
nell'attimo che brucia la ragione 
io butto al fuoco tutte le mie croci 
e semino i miei fatti personali 
mischiati a tutto quello che è sociale 
e vivo con la stessa indipendenza 
gli scandali le guerre o la spirale. 
Perché son fatto così 
e non ci posso far niente 
prendimi pure così 
come mi accetta la gente 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente. 
Mi dici che una regola ci vuole 
qualcuno deve pure aver ragione 
sarà forse che sono diffidente 
ma i capi non son altro che persone 
e trattano le masse come capre 
tosando e macellando l'eccedenza 
sacrificando al fatto personale 
le madri i figli i padri e la decenza. 
Perché son fatto così 
e non ci posso far niente 
prendimi pure così 
come mi accetta la gente 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente. 
Si macchiano dei crimini più bassi 
per conservare il posto da sedere 
le chiese il parlamento i sindacati 
le banche e gli altri centri del potere 
gli amici sai gli amici tante volte 
mi dicono che sono un piantagrane 
che parlo senza un poco di rispetto 
che amo più gli oppressi o le puttane. 
Ma sono fatto così 
e non ci posso far niente 
prendimi pure così 
come mi accetta la gente 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente, 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente.

  • Non amo trincerarmi in un sorriso
    detesto chi non vince e chi non perde
    non credo nelle sacre istituzioni
    di gente che ha il potere e se ne serve
    giocattoli di carta in mano ai pazzi
    puntati su milioni di persone
    tu ascolti tutto e cerchi di capirmi
    finendo poi per fare confusione
    e dici che per te non sono in pace
    certo che almeno in questo mi conosci
    nell'attimo che brucia la ragione
    io butto al fuoco tutte le mie croci
    e semino i miei fatti personali
    mischiati a tutto quello che è sociale
    e vivo con la stessa indipendenza
    gli scandali le guerre o la spirale.
    Perché son fatto così
    e non ci posso far niente
    prendimi pure così
    come mi accetta la gente
    che mi sorride e che mi lascia parlare
    però non mi sente.
    Mi dici che una regola ci vuole
    qualcuno deve pure aver ragione
    sarà forse che sono diffidente
    ma i capi non son altro che persone
    e trattano le masse come capre
    tosando e macellando l'eccedenza
    sacrificando al fatto personale
    le madri i figli i padri e la decenza.
    Perché son fatto così
    e non ci posso far niente
    prendimi pure così
    come mi accetta la gente
    che mi sorride e che mi lascia parlare
    però non mi sente.
    Si macchiano dei crimini più bassi
    per conservare il posto da sedere
    le chiese il parlamento i sindacati
    le banche e gli altri centri del potere
    gli amici sai gli amici tante volte
    mi dicono che sono un piantagrane
    che parlo senza un poco di rispetto
    che amo più gli oppressi o le puttane.
    Ma sono fatto così
    e non ci posso far niente
    prendimi pure così
    come mi accetta la gente
    che mi sorride e che mi lascia parlare
    però non mi sente,
    che mi sorride e che mi lascia parlare
    però non mi sente.

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      gli scandali le guerre o la spirale.
      Perché son fatto così
      e non ci posso far niente
      prendimi pure così
      come mi accetta la gente
      che mi sorride e che mi lascia parlare
      però non mi sente.
      Mi dici che una regola ci vuole
      qualcuno deve pure aver ragione
      sarà forse che sono diffidente
      ma i capi non son altro che persone
      e trattano le masse come capre
      tosando e macellando l'eccedenza
      sacrificando al fatto personale
      le madri i figli i padri e la decenza.
      Perché son fatto così
      e non ci posso far niente
      prendimi pure così
      come mi accetta la gente
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      però non mi sente.
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      le chiese il parlamento i sindacati
      le banche e gli altri centri del potere
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      mi dicono che sono un piantagrane
      che parlo senza un poco di rispetto
      che amo più gli oppressi o le puttane.
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      prendimi pure così
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        e non ci posso far niente
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La sovranità.... bancaria....


 “La BCE che, conformemente all'articolo 282, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento
dell'Unione europea, ha personalità giuridica, ha in ciascuno degli Stati membri la più ampia capacità giuridica riconosciuta alle persone giuridiche dai rispettivi ordinamenti; essa può in particolare acquisire o alienare beni mobili e immobili e stare in giudizio.” – Trattato di Lisbona, Protocollo 4, Art 9, comma 1.

L’area dell’euro è nata nel gennaio 1999, quando le banche centrali nazionali (BCN) di 11 Stati membri dell’Unione europea (UE) hanno trasferito alla BCE le proprie competenze in materia di politica monetaria, quindi dal 1° gennaio 1999 la Banca centrale europea (BCE) ha assunto la responsabilità della conduzione della politica monetaria per l’area dell’euro.
La BCE è dotata di personalità giuridica ai sensi del diritto pubblico internazionale.
Per aderire all’area dell’euro ci sono alcuni criteri di convergenza da soddisfare, criteri che definiscono, sul piano economico e giuridico, i presupposti per partecipare all’Unione economica e monetaria.
Questi criteri di convergenza sono sottoscritti dai paesi membri nel Trattato di Lisbona, Art 140, e sono i seguenti:
1) stabilità dei prezzi (Il principio di “tre Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi”, viene utilizzato per la determinazione del valore di riferimento, e si applica calcolando la media aritmetica semplice del tasso di inflazione dei tre paesi in cui sono stati registrati i valori più bassi, poiché questi tassi sono compatibili con la stabilità dei prezzi. – Art 140, comma 1, trattino 1,Protocollo n 13);
2) bilancio pubblico (la BCE esprime un giudizio sull’andamento della finanza pubblica di ogni stato ed esamina i principali indicatori relativi agli andamenti dei conti pubblici concentrando la propria analisi sulle relazioni fra l’evoluzione del disavanzo e quella del debito pubblico- Art 140, comma 1, trattino 2. Il rapporto fra il disavanzo pubblico e il prodotto interno lordo non deve superare il valore di riferimento fissato al 3% del PIL, e il rapporto fra il debito pubblico e il PIL non deve superare il 60% del PIL- Art 26, comma 2) ;
3) l’andamento del tasso di cambio ( la BCE si rifà al parere formale espresso dal Consiglio dell’IME  e alla relazione "Progress towards convergence”. I paesi membri devono mirare a evitare significative fluttuazioni dei tassi di cambio, orientando le proprie politiche al conseguimento della stabilità dei prezzi e alla riduzione dei disavanzi di bilancio- Art 140, comma 1, trattino 3);
4) l’andamento dei tassi d’interesse a lungo termine (viene utilizzato come valore di riferimento il principio dei “tre stati”, e il paese membro osservato non deve eccedere di oltre 2 punti percentuali rispetto al valore di riferimento- Art 140, comma 1, trattino 4).
La BCE e le banche centrali nazionali dei stati membri svolgono in collaborazione i compiti ad esse conferiti, insieme formano la SEBC. La BCE insieme alle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica, formano l’Eurosistema. La SEBC come obiettivo principale ha quello di mantenere la stabilità dei prezzi, e le sue funzioni fondamentali sono: definire e attuare la politica monetaria per l’area dell’euro; svolgere le operazioni sui cambi; detenere e gestire le riserve ufficiali dei paesi dell’area dell’euro; promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. In più, la BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno dell’area dell’euro e acquisisce le informazioni statistiche necessarie per lo svolgimento dei propri compiti dalle autorità nazionali competenti, oppure direttamente dagli operatori economici in collaborazione con le BCN.
La totale indipendenza della BCE è sancita dal Trattato e favorisce il mantenimento della stabilità dei prezzi. La Banca dispone di un bilancio proprio, e il suo capitale è sottoscritto e versato dalle BCN dell’area dell’euro. L’Eurosistema non può concedere prestiti agli organi dell’UE né a enti pubblici nazionali, e l’indipendenza dell’Eurosistema investe anche il piano operativo in quanto la BCE dispone delle competenze e degli strumenti necessari per condurre una politica monetaria efficiente e ha facoltà di decidere in autonomia quando e in che modo farvi ricorso. L’indipendenza di una banca centrale si legittima nella misura in cui questa è chiamata a rispondere dinanzi alle istituzioni democratiche e ai cittadini delle azioni intraprese (per modo di dire), e la BCE deve redigere un rapporto annuale sulla propria attività e sulla politica monetaria dell’anno precedente e di quello in corso che viene sottoposto al Parlamento europeo, al Consiglio UE, alla Commissione europea e al Consiglio europeo.
La BCE detiene e gestisce due portafogli:
1) Portafoglio delle riserve ufficiali: assicura alla BCE liquidità sufficiente per svolgere operazioni sul mercato dei cambi in valute di paesi non appartenenti all’UE (le riserve ufficiali della BCE sono state costituite il 1º gennaio 1999, con l’introduzione dell’euro, mediante il conferimento alla BCE di attività da parte delle banche centrali nazionali (BCN) entrate a far parte dell’Eurosistema in quella data. Anche le BCN che vi hanno aderito successivamente hanno trasferito riserve alla BCE, nella stessa proporzione delle 11 BCN iniziali. Gli obiettivi perseguiti nella gestione delle riserve ufficiali della BCE sono, in ordine di importanza, la liquidità, la sicurezza e il rendimento degli investimenti. Il portafoglio delle riserve ufficiali della BCE è costituito da dollari statunitensi, yen giapponesi, oro e diritti speciali di prelievo. L’esatta composizione del portafoglio muta nel tempo).
2) Portafoglio dei fondi propri: ha lo scopo di fornire alla BCE un reddito a cui attingere per sostenere le spese operative e funge anche da (capitale di) riserva per appianare eventuali perdite (Il portafoglio dei fondi propri della BCE è costituito dalla quota investita del capitale versato della BCE, nonché dalle consistenze della sua riserva generale e degli accantonamenti a fronte dei rischi di cambio, di tasso di interesse e di prezzo dell’oro. Lo scopo di tale portafoglio è fornire alla BCE un reddito che contribuisca a coprire le spese operative).
Il capitale della BCE è sottoscritto dalle banche centrali nazionali (BCN) di tutti gli Stati membri dell’UE. Le quote di partecipazione delle BCN al capitale della BCE sono calcolate secondo uno schema che riflette il peso percentuale del rispettivo Stato membro nella popolazione totale e nel prodotto interno lordo dell’UE, due determinanti che incidono in pari misura. Il 69, 97% delle quote sono versate dai paesi membri della zona euro, invece il restante 30,03% dagli altri paese membri dell’UE.  Le BCN dei 10 paesi dell’UE non appartenenti all’area dell’euro sono tenute a versare una percentuale minima delle quote di capitale rispettivamente sottoscritte e non hanno titolo a partecipare alla distribuzione degli utili, né sono tenute al ripianamento delle perdite della BCE. I profitti e le perdite netti della BCE sono distribuiti tra le BCN dei paesi dell’area dell’euro, come segue:
1) un importo stabilito dal Consiglio direttivo, che non può superare il 20% del profitto netto, viene trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale;
2) il rimanente profitto netto viene distribuito ai detentori di quote della BCE in proporzione delle quote versate.
Qualora la BCE subisca una perdita, essa viene coperta dal fondo di riserva generale della BCE.
L’ultimo aggiornamento sul sito della BCE, mostra un capitale della Banca centrale pari a 10.760.652.402,58 euro.
Prima di natale, la BCE ha pensato bene di prestare 489 miliardi di euro a circa 523 istituti bancari, tra quali anche quelli italiani, al modico tasso di interesse pari all’uno percento, da restituire in 3 anni, azione mirata a far aumentare la liquidità nella zona euro, per evitare soprattutto che le banche restino senza risorse, per dare a loro volta prestiti alle aziende e ai privati. Ma allora se le banche ricevono tutta questa liquidità, perché questo denaro non viene rimesso in giro?
Grazie al governo Monti, che ha permesso agli istituti di credito di emettere nuove obbligazioni, garantiti dalla stato, le banche possono mettersi a riparo in caso di un peggioramento della crisi con i prestiti della BCE all’1% di interessi, e allo stesso tempo comprare titoli di stato che rendono il 6% o più…. Secondo la Banca d’Italia, gli istituti di credito italiani hanno complessivamente un patrimonio intorno ai 228 miliardi di euro (….senza ricordare tutte le evasioni fiscali scoperte da parte di quest'ultime e non ancora saldate………….) , quindi nel tempo potrebbero essere creati nuovi titoli per oltre 200 miliardi e questi verrebbero poi dati in garanzia alla BCE in cambio di denaro.

Emilia