domenica 27 maggio 2012

Quando la democrazia si combatte a colpi di trattati...


Mentre i popoli dormono sognando tranquilli (ma anche no), le grandi menti sono sveglie giorno e notte, e nelle stanze in quel di Bruxelles, cercano soluzioni sulla grave crisi che ha colpito l’eurozona.
Già dal dicembre 2010 il consiglio europeo concorda sul bisogno di mettere al riparo i propri stati dall’altalena finanziaria che minaccia la serenità dei mercati nell’aria dell’euro, e quindi nascono le prime bozze per un nuovo (l’ennesimo) trattato di stabilità finanziaria… passando dal FESF, fondo europeo di stabilità finanziaria, insieme al EFSM, meccanismo di stabilizzazione finanziaria, si mette tutto nel frullatore ed esce fuori il MES, meccanismo di stabilità finanziaria che assume il compito dei precedenti nell’assistenza finanziaria agli stati membri……devo riconoscere che un po’ mi sono persa….
Arriva cosi a marzo 2011 la prima modifica nel trattato di Lisbona, art 136 "Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità dell'intera zona euro. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità.", che in seguito, più precisamente a luglio 2011, i stessi cambiano con mera ipocrisia le parole  “rigorosa condizionalità” con  “accrescere la flessibilità legata a un’adeguata condizionalità”…. A dicembre 2011 si decide di procedere in questa ottica di rafforzamento delle politiche economiche internazionali e a decorrere dal 1 marzo 2013 il MES inizierà a fare il suo dovere (?)….  Ma cos’è veramente il MES e quale il suo compito?
 Il MES è un’ istituzione finanziaria con l’obiettivo di fornire un sostegno finanziario alla zona euro, a condizioni rigorose, attraverso la mobilizzazione di risorse finanziarie al fine di salvaguardare la stabilità e coopera insieme al FMI (fondo monetario internazionale) e alla BCE. Inoltre tutti i membri (stati) della zona euro diventano membri (o parte contraente) del MES. Il MES ha lo status di creditore privilegiato e nel caso di un’assistenza finanziaria (prestito) ad un membro (stato), la concessione sarà compresa di costi operativi e di finanziamento con un margine adeguato, ed i tassi di interesse sono decisi e possono anche essere rivisti dal consiglio dei governatori, cosi come gli strumenti di assistenza finanziaria. Dotato di piena personalità giuridica, il MES ha la capacità giuridica di acquisire e alienare beni mobili e immobili e stipulare contratti o di acquisire titoli di stato emessi sul mercato da un membro (stato). Il MES è autorizzato ad indebitarsi sui mercati di capitali con le banche o istituzioni finanziarie, e a  utilizzare parte dei profitti rivenienti dai suoi investimenti per la copertura dei propri costi operativi ed amministrativi.
La sua sede è a Lussemburgo, ma puo istituire un ufficio di collegamento a Bruxelles e nel territorio di ogni suo membro (stato) e li sono conferiti lo status giuridico, i privilegi e le immunità.  I beni, le disponibilità e le proprietà del MES ovunque si trovino, godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione e non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca o esproprio. Gli archivi e tutti i documenti del MES sono inviolabili cosi come i suoi locali. I membri o gli ex membri e personale MES, sono tenuti al segreto professionale, anche dopo la cessazione delle loro funzioni. Nell’ambito delle sua attività istituzionali, il MES, i suoi attivi, le sue entrate, beni o operazioni e transazioni sono esenti da qualsiasi imposta. Le controversie tra le parti contraenti (membri = stati) ed il MES, passano alla Corte di giustizia dell’unione europea.
 Il MES è composto da un consiglio di governatori, un consiglio di amministrazione e un direttore generale. Ogni membro (stato) nomina un governatore e un governatore supplente, ed il governatore deve far parte del governo del membro (stato) e sia responsabile delle finanze. Il governatore a sua volta nomina un amministratore e un amministratore supplente, persone dotate nel campo economico-finanziario. In fine, il direttore generale, nominato dal consiglio dei governatori,  è il capo del personale del MES ed il suo rappresentante legale. Le decisioni del consiglio dei governatori sono adottate di comune accordo e comunque con il 80% della maggioranza. Il numero dei diritti di voto di ciascun membro (stato) è pari alle quote assegnate.  In caso di mancato pagamento di uno dei membri (stato), il membro non potrà esercitare il suo diritto di voto. Il consiglio di governatori, ogni 5 anni valuta lo stock di capitale iniziale, e se serve puo’ modificarlo per aumentare la capacità erogabile del MES. Inoltre puo’ prendere decisioni sulle azioni da intraprendere verso il membro (stato) per recuperare eventuali importi non pagati e chiedere l’interessi di mora sull’importo dovuto. Quando un membro (stato) del MES non procede al pagamento, il MES fa un nuova domanda di capitale indirizzata a tutti i membri (stati) al fine di ricevere l’importo totale del capitale necessario. Il consiglio dei governatori istituisce un fondo di riserva con i ricavi delle operazioni del MES ed i proventi rivenienti dalle sanzioni finanziarie irrigate ai membri (stati). In veste di osservatori, alle riunioni del consiglio dei governatori, possono partecipare anche Il membro della Commissione Europea responsabile degli Affari economici e monetari, il Presidente del Gruppo Euro e il Presidente della Banca Centrale Europea.
 I membri (stati) del MES si impegnano irrevocabilmente e incondizionatamente, a versare la propria quota di capitale, basata sul modello di quella sottoscritta con la BCE. Lo stock iniziale del MES è di 700 000 milioni di euro, (nella fase transitoria dalla entrata in vigore del MES e l’estinzione del FESF il capitale è di 500 000 milioni di euro), ed è suddiviso in 7 milioni di quote, ciascuna del valore di 100 000 euro. In realtà lo stock è illimitato.  Il versamento delle quote di ogni membro (stato), è effettuato in 5 rate annuali, ciascuna pari al 20% dell’importo totale. La prima rata da versare è entro i 15 giorni dalla data di entrata in vigore del MES, e le restante hanno la stessa data come scadenza, ma sono da versare con largo anticipo alla stessa per garantire uno stock del 15% al MES.
Nel caso in cui, uno membro (stato) necessità di ricevere assistenza finanziaria (prestito), ha comunque l’obbligo di versare la sua parte di capitale. Il consiglio dei governatori puo’ in ogni momento richiedere al membro (stato) in situazione di inadempienza, di versare il suo capitale entro 7 giorni dalla data di ricevuta richiesta.
Se un membro (stato) fa domanda di assistenza finanziaria, la domanda viene valutata su richiesta del presidente del consiglio dei governatori, dalla Commissione europea insieme alla BCE, per capire se c’è un vero rischio di instabilità, la sostenibilità del debito pubblico del membro (stato) che fa la domanda e le effettive esigenze finanziarie del membro (stato). Il MES nell’ambito del sostegno di stabilità, istituisce un idoneo sistema di avviso per garantire tempestivamente il rimborso degli importi dovuti, e la Commissione europea insieme alla BCE ha il compito di monitorare che il membro (stato) rispetti le condizioni di rimborso.

In poche parole, e sempre se, da profana in materia, ho interpretato bene il trattato, il futuro MES non è altro che una specie di “carta revolving” all’incontrario…. Io, Stato /membro, socio con le mie quote del MES (in caso dell’Italia socio al 17,91%, dopo la Germania con 27,14% e Francia con 20,38%), ti anticipo un X importo di capitale nel arco di 5 anni in 5 rate, che invece è senza limiti visto che l’importo iniziale è modificabile (art 10 del trattato). Nel caso in cui ho bisogno di liquidità, chiedo al MES i soldi che li ho anticipato (o solo una parte), ed il MES si riserva insieme alla BCE e FMI di prestarmeli, con tassi di interesse calcolati al momento in base alla mia criticità finanziaria (tassi che possono aumentare) e decide anche gli strumenti finanziari adatti a me (Stato) con relativi costi, il piano rimborso e la data di scadenza di ogni rimborso…..(mi sembra quasi fiditalia con una marcia in più…)
Nel contempo, malgrado i miei problemi finanziari come Stato, devo versare oltre alle rate del prestito, anche la mia rata di capitale iniziale al MES (rata che anche essa puo’ aumentare), il quale in caso di inadempimento è autorizzato a chiedermeli ed io (Stato) obbligato a versarle in 7 giorni, con tanto di mora. In più, io Stato, non posso rivalermi sul MES in quanto ha l’immunità ed quindi non sotto la mia giurisdizione anche se il MES ha sede nel mio territorio….
 A mio modesto parere, più che un meccanismo di stabilità, al fine di salvaguardare i cittadini europei, mi sembra l’ennesima truffa a loro insaputa, visto che nessuno ha chiesto se siamo d’accordo, visto che gli importi da regalare al MES sono soldi nostri, ma che non tornano a noi cittadini se ne abbiamo bisogno, anzi ne dovremo sempre regalare di più…..a favore di chi? di certo non dello stato, che magari li userebbero per fornire qualche servizio alla comunità, ma delle banche e degli istituti di credito, autorizzati a comportarsi da strozzini.
In pratica diventiamo tutti degli schiavi di una tirannide dove il MES è l'organo economico e, guarda caso, si va sempre più a completare questo insieme di operazioni dove il fine è semplicemente poter fare come vogliono senza che nessuno possa minimamente contestarli, in quanto nessuno potrà minimamente vedere cosa e soprattutto come fanno le cose.

Emilia