martedì 14 febbraio 2012

La rivoluzione in Italia

Perché non scoppia la Rivoluzione in Italia?


Corruzione e disonestà generalizzate. 
Arroganza del Potere.
      e gestione privatistica della Cosa Pubblica. 


Nell’Italia di oggi c’è un livello di corruzione e disonestà da far impallidire i politicanti del periodo immediatamente pre-Mani Pulite.
Oltretutto ciò non avviene immediatamente dopo i favolosi anni ’80, ma sta accadendo oggi, sotto i nostri occhi, in un’era in cui gli italiani sono sempre più poveri, i prezzi di tutti i beni sempre più alti, l’economia e’ ferma, anzi è in recessione, lo Stato ha un debito tra i più alti del mondo e le conquiste civili, sociali e democratiche ottenute dal 1945 in poi vengono attaccate, screditate e erose giorno dopo giorno.
Le ragioni economiche di questa crisi sono in parte planetarie, e’ vero. Ma questa crisi economica mondiale e’ come una marea che ritirandosi lascia bene in vista le tante magagne della nostra Italietta che prima, in tempi di vacche grasse, potevamo permetterci di tralasciare, di non affrontare con la dovuta risolutezza. 
- la Mafia (che gestendo il 7% dell’economia nazionale e’ praticamente la nostra prima azienda);
- l’Evasione fiscale (secondo la Corte dei Conti ogni anno in Italia si stima che l’evasione fiscale sia di 100 miliardi di euro; di questi soltanto una parte viene scoperta e ancor meno soldi vengono recuperati. Alla fine soltanto il 7% del totale evaso rientra nelle casse dello Stato);
- il sistema clientelare (« con una mano il politico fa assumere precari, raccomandati, stabilizzati, amici, parenti, elettori, portaborse e reggi panza senza un concorso serio da decenni e senza che neppure i più scadenti o almeno i ladri e i corrotti vengano buttati fuori. E con l’altra mano distribuisce all’esterno lavori profumatamente pagati sostenendo che nessuno tra i dipendenti è all’altezza di farli. Un circolo vizioso micidiale »)
- il Debito Pubblico;
- la competitività;
- il Mezzogiorno;
- e via dicendo.

                                            Chiediamo misure drastiche:
                                              Rivoluzione Democratica!

Questa situazione tragica andrebbe affrontata con provvedimenti drastici da gente seria. Da una classe politica e da tecnici che siano quanto di meglio la nostra Nazione possiede. Ci vorrebbe gente competente. Gente fresca. Idee nuove. Soluzioni radicali e innovative.
Insomma, se fino a qualche anno fa il giovanotto in scoppola e lupara – e a volte tritolo – poteva essere quella nota di colore che rendeva il nostro paese così unico e verace nel panorama dei paesi più industrializzati del mondo, ma sembrava non fermare la sua crescita economica, oggi può invece risultare il fattore decisivo nel crollo di tutto il sistema-paese sotto il peso dei suoi mille cancri mai curati.
La legalità andrebbe ripristinata immediatamente (almeno quattro regioni italiane – Sicilia, Calabria, Campania e Puglia – sono in buona parte gestite dalle mafie) in ogni settore. All’aspirante gestore della cosa pubblica andrebbe richiesta una fedina penale immacolata e la massima distanza anche solo da situazioni poco limpide e da ambienti sospetti. I gestori della cosa pubblica non dovrebbero essere minimamente sospettabili di conflitti di interesse, favoritismi o clientelismi.
Un cittadino come Berlusconi dovrebbe abbandonare la politica e affrontare i suoi processiNon e ’perseguitato da « toghe rosse » come afferma, in quanto i suoi guai con la Giustizia cominciano ben prima della sua discesa in campo (era costretto a frequentare tribunali e ricevere poco gradite visite della Guardia di Finanza sin dall’inizio degli anni ’80) e, come dimostra l’arresto di Del Turco, la Giustizia tende a prendersela con i delinquenti indipendentemente dal colore politico.
I suoi infiniti tentacoli economici legati a mille business e mille isolette caraibiche per evadere le tasse italiane o per nascondere strani movimenti finanziari dovrebbero essere slegati e portati alla luce del sole. Il suo monopolio personale sull’Informazione italiana dovrebbe essere abbattuto.
Poi ci sono i tanti avvocati/parlamentari di Berlusconi (come il celeberrimo Ghedini) che fanno la spola tra i processi del loro datore di lavoro e leader politico a Milano e l’aula di Montecitorio dove scrivono leggi riguardanti la giustizia. Questi signori dovrebbero scegliere, nella loro vita, se lavorare per l’uomo più ricco e potente d’Italia o se lavorare per i cittadini italiani.
E così via scendendo giù fino al più sconosciuto degli amministratori pubblici.
Non si può più permettere a pregiudicati di gestire il bene comune! Persone che hanno dimostrato di poter violare le leggi per il proprio tornaconto personale (o di clan, o di partito) dovrebbero lasciare spazio a persone oneste, come ce ne sono ancora tante.
Bisogna avere la capacità di individuare volta per volta una persona onesta e con qualità idonee a svolgere una determinata funzione pubblica, che sia il Ministro dell’Ambiente o il sindaco della nostra città. Una volta scelta la persona adatta, questa va « assunta » sulla base di un « contratto » preciso, che deve essere in qualche modo tenuto a rispettare.
In pratica serve riprendere indietro il potere dalle mani delle elite e poi darlo di volta in volta, per un breve periodo di tempo, nelle mani di un cittadino onesto, intelligente e preparato per realizzare un progetto. Si, ci vuole il «politico a progetto», o qualcosa del genere.
Più potere dovrebbe essere lasciato sempre nelle mani del popolo, introducendo a tutti i livelli strumenti democratici come:
- La revocabilità del mandato (tramite Referendum Revocatorio) per tutti gli eletti e i gestori della Cosa Pubblica
- Il Bilancio partecipativo

- Il Referendum Propositivo (e non solo Abrogativo)
- altre forme di democrazia diretta (si può prendere la Svizzera come esempio)

Inoltre delle Leggi di Emergenza Sociale giustificate dalla crisi economica e morale dovrebbero sospendere ogni privilegio fino ad ora concesso ai gestori della Res Publica e alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Addirittura non si dovrebbero concedere stipendi ai parlamentari che dichiarano altri introiti, cioè a chi e’ già ricco e non ne ha bisogno. Perché Berlusconi ogni mese prende decine di migliaia di euro di stipendio da parlamentare e da P.d.C? Non gli servono.
E non si prenda tutto questo per antipolica o qualunquismo. Difatti anche i giornalisti del Corriere della Sera Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, autori del libro La Casta, che riporta sprechi e privilegi ingiustificati della politica italiana, ribadiscono la loro fiducia nella politica, nella democrazia e nei partiti e la condanna del qualunquismo, definito “privo di senso e dannoso”, ma sostengono che in Italia queste importanti istituzioni stiano subendo una deriva ingiustificata e vergognosa.
La Giustizia dovrebbe iniziare a funzionare per davvero. Da decenni molti processi che vedono coinvolti politici o potenti sono stati prescritti, spostati di sede, interrotti per immunità parlamentari varie, indultati o annullati perché i reati sono stati aboliti da qualche governo… Molti, praticamente tutti, pur essendo condannati, non hanno pagato la pena grazie a indulti, amnistie, inosservanza dei verdetti del tribunale. Cesare Previti, braccio destro di Berlusconi, ha passato due o tre giorni in carcere e attualmente si trova in affidamento ai servizi sociali. Basta!
Berlusconi e’ troppo impegnato con i suoi processi e non trova il tempo per governare? Non governi, si dedichi a risolvere i suoi problemi con la Giustizia. Lasci il suo posto a un altro cittadino, difficilmente potrà essere meno onesto e meno anziano di lui.
Le carceri sono piene? Se ne costruiscano di nuove!
processi sono lenti? Si assuma più personale!
Si rischia troppo spesso di andare in prescrizione? Abolizione della prescrizione!
Basta con i Lodi Maccanico o Alfano, le “salva-Previti” e salva-Berlusconi, le blocca-processi e ogni altra diavoleria ingegnata da potenti senza scrupoli e senza vergogna!
Basta con l’arroganza del Potere.
Chiediamo una nuova Rivoluzione!
Una Rivoluzione Italiana!
A 220 anni dalla Rivoluzione Francese, chiediamo ancora, semplicemente,
Libertà, Uguaglianza, Fratellanza, Democrazia e Giustizia.
Ora, che fare? Mi permetto di suggerire alcune possibili azioni popolari volte a riprendere indietro il potere:
1) Boicottaggio completo delle proprietà di Berlusconi ( che non è affatto finito anzi tesse le sue trame senza esser visto ) e delle aziende che fanno pubblicità sulle sue televisioni, sulle sue riviste e sui suoi quotidiani.
2) Lotta quotidiana contro il regime: in piazza, nelle scuole, nelle università, porta a porta, volantinaggi, sulla rete e in ogni altro modo possibile. “Attacco frontale” quotidiano contro i membri della casta, alla Piero Ricca, armati solo di non-violenza, di una telecamera, di un megafono, della conoscenza dei fatti e della Verità.
3) Rifiuto del menefreghismo e del frazionismo: organizzare l’opposizione popolare intorno a una lista o un partito-movimento di Rinascita Nazionale.

P.S.: Ricordo ai lettori che questo blog è contro ogni forma di violenza. E’ perciò contro la guerra, tutte le guerre. E’ perciò schierato dichiaratamente a favore della pace e della convivenza civile. Quindi la Rivoluzione di cui si parla in questo articolo va intesa solo ed esclusivamente come una Rivoluzione Morale, Democratica, da portare avanti:
1) a livello individuale all’interno delle nostre Coscienze
2) e a livello sociale nei modi consentiti dalle leggi italiane e dalla Costituzione Repubblicana.
Condanniamo ogni violenza e chi la pratica. Siamo profondamente convinti che possiamo cambiare noi stessi e la nostra società nel modo più pacifico possibile e che oggi la violenza può solo avvantaggiare i più forti, le élite.

by Alessio Fratticcioli