lunedì 14 novembre 2011

Porcellum vs Mattarellum ma quando saremo veramente liberi di poter Votare?



Dal giorno dopo che è stata approvata l’attuale legge elettorale è stata perennemente contestata e denigrata da tutte le forze politiche in primis dal suo stesso promulgatore. Nonostante ciò sappiamo tutti che con essa si son svolte le ultime elezioni ed ora ne stiamo ancora pagando le conseguenze. Per far si che qualcosa cambiasse visto che la maggior parte dei partiti latitavano al riguardo alcuni cittadini coadiuvati da un gruppo parlamentare hanno raccolto le firme per abrogare tramite referendum tal porcata. Il problema che si è venuto a creare e che ha fatto desistere molti di aiutar tal raccolta di firme è data dal fatto che tolta questa si tornerebbe alla precedente Legge la quale non è affatto migliore . Allora che fare? Innanzitutto leggiamo le 2 leggi e vediamo di scorgerne le eventuali differenze e mancanze.                                                                                                                                               


Porcellum


La legge elettorale vigente,  chiamata anche "porcellum", prevede il ritorno al sistema proporzionale, PERO' CON PREMIO DI MAGGIORANZA (nel senso che  una minoranza, che ottiene anche un solo voto più della coalizione concorrente, diventa maggioranza assoluta!), senza indicazione della preferenza e con l’abolizione del collegi, i seggi vengono quindi attribuiti  secondo l'ordine di presentazione dei candidati nelle liste deciso dai partiti. Questo premio di maggioranza vanifica e contraddice il sistema proporzionale, che prevede per ogni partito una rappresentanza proporzionale ai voti ricevuti. Ecco perché il "porcellum" non può essere definita una legge proporzionale: in realtà è proporzionale solo per chi perde, ma è ultramaggioritaria per chi vince, anche se vince solo per pochi voti di scarto.


  Ecco le principali caratteristiche di questa legge:


-Liste dei candidati bloccate e ordine deciso dai partiti.

-Si vota solo il partito, non si vota il candidato.

-I candidati sono eletti nell'ordine di iscrizione in lista, in base al numero di voti preso dal partito.

-Previsto il premio di maggioranza alla Camera.

-Al Senato c'è il premio di maggioranza su base regionale.

-Deposito del programma elettorale e del nome del capo della singola forza politica oppure della coalizione.

  

   Per la Camera dei deputati


Per l’elezione dei rappresentanti della Camera è ora in vigore il sistema proporzionale CON PREMIO DI MAGGIORANZA SENZA SOGLIA. Questo vuol dire che  la coalizione di liste, o la singola lista, che  conquista la maggior quota di voti a livello nazionale, anche se non ha ottenuto la maggioranza assoluta ed è quindi una minoranza, ottiene un premio, che  le consente di arrivare al 53,8%, cioè a un'ampia maggioranza dei deputati.

Per intenderci, se il Partito X prende il 30% dei voti e il partito Y (secondo classificato) ne prende il 29%, il partito X ottiene il 53,8% e quello Y resta al 29!

Anche al Senato c'è il premio di maggioranza, ma su base regionale, con effetti meno evidenti.


  Per il Senato della Repubblica

Per l’elezione dei rappresentanti del Senato è ora in vigore il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Questo premio è attribuito su base regionale alla singola lista o alla coalizione di liste che ottiene un maggior numero di voti.

  

  Lo sbarramento al 4%  


Al partito o alla lista che non raggiunge il 4% dei voti non viene assegnato alcun seggio alla Camera. Per le liste in coalizione invece è in vigore lo sbarramento al 2%.

Quindi se non fai parte di una coalizione, per entrare in parlamento hai bisogno del doppio dei voti. Al Senato addirittura questo scarto aumenta: se sei in coalizione ti basta il 3% per essere eletto, se non sei in coalizione ti serve l'8%!



  ALTRI DETTAGLI

Assegnazione dei seggi in modo proporzionale nelle circoscrizioni

L’attuale legge elettorale prevede la candidatura multipla sia per la Camera dei Deputati che per il Senato. Questo vuol dire che un candidato si può presentare agli elettori in alcune o in tutte le circoscrizioni. Ad es. Berlusconi si presenta come capolista in tutte le circoscrizioni, risulta eletto ma poi cede il posto a chi lo segue nella lista. I seggi vengono infatti attribuiti alle liste secondo l'ordine di presentazione dei candidati (tranne in un caso: quello dei dodici deputati e dei senatori eletti, con sistema proporzionale e possibilità di voto di preferenza, dai cittadini italiani residenti all'estero per la circoscrizione Estero).



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            Mattarellum


Con il vecchio “Mattarellum”, si punta a ripristinare il sistema che prevedeva che il 75% dei seggi fossero attribuiti attraverso il maggioritario uninominale a turno unico, ripartendo il restante 25% secondo un criterio proporzionale fra le liste che avessero raccolto almeno il 4% dei voti.

La presentazione delle candidature nei collegi uninominali è fatta per singoli candidati, che devono però collegarsi almeno ad una lista che concorre nella circoscrizione alla quota proporzionale.

E' ammesso il collegamento con più liste. Nessuno può essere candidato in più collegi, anche se in circoscrizioni diverse, ne può essere candidato contemporaneamente per la Camera e per il Senato.

E' ammesso invece che i candidati nei collegi siano inclusi in una delle liste della stessa o di altre circoscrizioni, fino ad un massimo di tre.

Con le candidature plurime attraverso l'intricato meccanismo dello “scorporo” , i candidati sconfitti nei collegi uninominali potevano accedere in Parlamento con il “paracadute” del proporzionale.

I principali obiettivi erano: il miglioramento della qualità dei politici, da ottenersi attraverso il rapporto più stretto tra eletti e elettori indotto dal sistema dei collegi uninominali; la formazione di partiti o coalizioni più ampie, che prima delle elezioni si confrontassero su chiari programmi alternativi, consentendo dunque lalternanza di governo; il rafforzamento della governabilità del sistema, attraverso la riduzione della frammentazione dei partiti rappresentati in parlamento.

Il “Mattarellum” non risolve il problema della governabilità, è sufficiente, infatti, che si presentino tre poli, anziché due, e non è più scontato l’ottenimento della maggioranza assoluta dei parlamentari da parte di una coalizione.

Questo sistema, resta maggioritario e  quindi stravolge il principio democratico della rappresentanza. Quel 25% di proporzionale, oltretutto vincolato al superamento del 4%, addolcisce appena la durezza di un meccanismo che resta feroce nei confronti delle minoranze che non si accodano ai principali schieramenti.

Peraltro, l’essere il sistema imperniato sui collegi uninominali non solo consente forti rendite di posizione a formazioni con base localistica, ma alimenta il proliferare di un notabilato locale che agisce come elemento di ulteriore dissolvenza dei partiti, accentuandone la trasformazione nel senso di federazioni di comitati elettorali.


Per il Senato della Repubblica, invece, la formula adottata è più diretta e di conseguenza meno complessa. Il candidato, in primo luogo, poteva presentarsi anche senza l'appoggio di un partito. Il 75% dei seggi veniva assegnato con le elezioni nei collegi uninominali, mentre il restante 25% su base proporzionale non prevedeva lo “scorporo”, bensì venivano sottratti i voti necessari all'elezione nei collegi uninominali e si provvedeva al conteggio su base proporzionale.



L’attuale sistema elettorale è sicuramente aberrante ma questa abnormità dal punto di vista politico-istituzionale non ha suscitato particolare indignazione nel centro-sinistra almeno fino alla sconfitta del 2008. Il Porcellum è in vigore nel nostro paese dal dicembre 2005, ed è stato istituito dal governo Berlusconi. Il voto prevede un sistema che limita le possibilità degli elettori di esprimere la propria preferenza diretta sulla scelta del candidato eletto. È la coalizione o la lista che decide chi far sedere in parlamento, assegnandogli un posto in cima o in fondo alla lista.

 Il vulnus al principio democratico è evidentissimo giacché in tal modo si stravolge completamente il reale peso elettorale degli schieramenti. Ma la scarsa garanzia di stabilità che il Porcellum offre è la stessa del Mattarellum in quanto, anche questo sistema promuove la trasformazione in senso bipolare del sistema, politico istituzionale costringendo agli apparentamenti forzosi e alimenta il trasformismo costringendo ad alleanze innaturali senza per questo superare la frammentazione politica.

Con il Porcellum le segreterie inseriscono, a loro piacimento, liste di deputati e senatori che poi il cittadino dovrà avallare. Con il Mattarellum, le segreterie inseriscono, a loro piacimento, i loro candidati collegio per collegio.

Per concludere, se l'obiettivo è quello di riparare le storture del Porcellum, non è certo riproponendo il ritorno al Mattarellum che i problemi possono essere risolti.

C'è sicuramente un'urgenza democratica e la necessità di restituire agli elettori la possibilità di esprimersi senza forzature e trucchi contabili in grado di annullare o ridurre la quota di sovranità che spetta ad ogni singolo elettore.

Una testa, un voto.




Emilia

2 commenti:

  1. Dopo il sabotaggio del referendum Passigli, ora esiste una nuova proposta per riproporre il maggioritario: http://www.facebook.com/event.php?eid=235547449841708

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  2. per adesioni all'appello di cui sopra, andate qui:
    http://www.marx21.it/italia/quadro-politico/159-appello-per-una-legge-elettorale-ispirata-al-principio-proporzionale-integrale.html

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